Con “Mangiacuore”, SAVET chiude con il passato per aprirsi al futuro

A metà strada tra la freschezza del pop e le sfumature malinconiche tipiche dell’emo, SAVET torna sulle scene con “Mangiacuore“. Il brano, nato da un’idea del cantautore toscano e sviluppato con il producer YVNG NØIZE, offre un’atmosfera immersiva unica, che accarezza l’indie e flirta con le onde emotive dell’elettronica.

“Mangiacuore” è un tuffo nei flashback generati dai sentimenti, una canzone che cavalca la tumultuosa montagna russa di emozioni che segue la fine di una relazione. I ricordi, sia dolci che dolorosi, tornano alla mente con vivida intensità: dai giri senza meta all’Ikea alle domeniche passate a sognare insieme, ogni piccolo dettaglio diventa un frammento di una storia ormai conclusa. Con chitarre elettriche e synth a fare da cornice, SAVET ci conduce attraverso questo viaggio emozionale, dove malinconia e rabbia si mescolano in un mix irresistibile che abbraccia il cuore.

Nel testo, ricco di metafore evocative come «la calma pugnalata dall’orgoglio» e «bouquet di scuse vuote per me, erano rose per te», viene richiamata l’asimmetria emotiva di una relazione giunta al capolinea. La calma, simbolo di serenità e pace, viene brutalmente interrotta dall’orgoglio, che con la sua lama affilata, distrugge ogni possibilità di riconciliazione. Le scuse, che una volta potevano sembrare sincere e cariche di affetto, si rivelano vuote e prive di significato, lasciando solo un velo di amarezza sull’anima.

SAVET descrive “Mangiacuore” come un ultimo viaggio nei ricordi di un rapporto amoroso, un modo per fare il punto su ciò che è stato vissuto, per poi accettare la fine e trovare la forza di guardare avanti. Ogni oggetto legato alla coppia diventa un simbolo di momenti passati: «Lacrime sulla coperta blu cobalto, dal bene al male solo un piccolo salto, strappi i biglietti del nostro primo concerto, siamo due cuori bulletproof allo scoperto». Questi versi, intrisi di nostalgia, rappresentano la transizione dalle memorie felici alla dura realtà della separazione.

L’atmosfera energica del brano, arricchita da un retrogusto sad malinconico, riflette perfettamente il tumulto interiore che accompagna la fine di una storia d’amore. SAVET racconta questa esperienza posando la sua voce su un sound, magistralmente curato da YVNG NØIZE, che aggiunge profondità e complessità al pezzo, rendendolo un ascolto avvincente e coinvolgente.

«”Mangiacuore” – spiega l’artista – è una canzone molto personale, un cammino nei ricordi e nelle emozioni di una relazione finita. Ho voluto catturare l’essenza di quei momenti, sia positivi che negativi, per poter prendere consapevolezza della fine e guardare oltre. È un brano che parla di amore, di perdita, di crescita e di accettazione.»

SAVET, al secolo Salvatore Tannura, è un cantautore nato nel 1998 a Pisa, con radici siciliane e francesi. La sua passione per la musica si sviluppa sin dalla giovane età, portandolo a studiare con esperti del settore e a collaborare con vari arrangiatori e produttori. Nel corso della sua carriera, ha aperto concerti per artisti come Ron e partecipato a numerosi concorsi, ottenendo riconoscimenti a livello locale e nazionale. Nel 2018, raggiunge i 70 finalisti nazionali di Area Sanremo con il brano “Manicomio in Festa”. Nel 2022, vince il Pride Contest e si esibisce al Toscana Pride di Livorno davanti a circa 30.000 persone. La sua discografia include brani come “Per Conquistare Marte”, “Tornadi Sfocati” e “LIVIDI”, che hanno contribuito a definire il suo stile unico, un mix di pop, indie ed influenze elettro-emo.

Con “Mangiacuore”, accompagnato dal videoclip ufficiale diretto da Daniele Dell’aversana, SAVET continua a sondare nuovi territori musicali, regalando al pubblico canzoni che accarezzano il cuore ed evidenziano la sua continua crescita artistica. Il progetto di SAVET è in costante evoluzione, sempre alla ricerca di nuove sonorità e modi per esprimere le sue emozioni più autentiche.

Con “Mangiacuore”, SAVET chiude con il passato per aprirsi al futuroultima modifica: 2024-06-18T17:59:17+02:00da itmusica
Reposta per primo quest’articolo

Lascia un commento